Nel precedente articolo abbiamo parlato delle caldaie a condensazione, tra i sistemi più validi per diversi aspetti: sicurezza, efficienza, risparmio energetico ed economico, che può raggiungere il 30% in bolletta.
Ma ci sono delle particolari caldaie a condensazione che possono essere ancora più vantaggiose: le caldaie ibride. Con il termine ibrido si intende un sistema formato da più parti:
Installando una caldaia ibrida si può risparmiare dal 30% al 50% sulla bolletta del gas. Il risparmio effettivo dipenderà da quanto è datata la caldaia che si va a sostituire e dalla tipologia di combustibile utilizzato (se metano o GPL). Chiaramente, più è vecchia la caldaia e più è caro il combustibile, maggiore sarà il risparmio.
Inoltre, se abbinate ad un impianto fotovoltaico, queste caldaie possono garantire un ulteriore 10% di risparmio, poiché si serviranno di energia auto-prodotta.
Contrariamente a quanto ci si poteva aspettare, la prossima Legge di Bilancio, all’esame delle Camere proprio in questi giorni, prevede la proroga del Bonus Casa al 2019. Possono tirare un sospiro di sollievo, quindi, tutti coloro che avevano in programma di ristrutturare il proprio immobile e pensavano di non potercela fare entro il 31 dicembre 2018, ormai alle porte.
L’Ecobonus prevede una detrazione del 65% per l’ottimizzazione e il miglioramento dell’efficienza energetica delle case: riqualificazioni generali, scaldacqua a pompa di calore, lavori di coibentazione, pannelli solari e installazione di caldaie a condensazione di classe A evolute. Una detrazione del 50%, invece, nel caso di schermature solari, infissi, finestre, caldaie a termoregolazione non evoluta.
Quindi, coloro che entro il 31 dicembre 2019 sostituiranno la vecchia caldaia con una di nuova generazione a condensazione, potranno beneficiare di una detrazione fiscale dal 50% al 65%, a seconda dell’efficienza energetica del sistema installato, che dovrà essere almeno di classe energetica A.
Le caldaie ibride sono incentivate dal GSE, Gestore Servizi Energetici: la Società che, per conto dello Stato, si impegna a perseguire e conseguire gli obiettivi di sostenibilità ambientale nei due pilastri delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica.
La richiesta di incentivo può essere presentata solo in caso di sostituzione di impianto preesistente e non in caso di nuova installazione:
Tornando alle caldaie ibride, come abbiamo ampiamente spiegato appena sopra, il primo aspetto vantaggioso è senz’altro il risparmio sui costi di gestione del riscaldamento, che può raggiungere (e talvolta anche superare) il 50% nella bolletta del gas.
Ma questo non è l’unico aspetto. Un altro vantaggio da non sottovalutare è che essendo dei sistemi ad energia rinnovabile generano una sostanziale riduzione dei consumi di energia primaria, e in tal modo consentono di guadagnare fino a due classi energetiche: l’immobile, quindi, acquista fino a un 6% di valore di mercato in più.
Inoltre, una caldaia a condensazione ibrida può essere installata in qualsiasi abitazione, è facile da installare e richiede minimi interventi di adeguamento rispetto ad un sistema tradizionale. Non è richiesta alcuna modifica all’impianto radiante, che peraltro può essere utilizzato d’estate per il raffrescamento degli ambienti attraverso la pompa di calore. Esistono, infatti, anche dei modelli reversibili, che consentono di invertire il ciclo della pompa di calore e, quindi, di farla funzionare anche in raffrescamento d’estate.
Questi particolari sistemi di riscaldamento hanno un meccanismo di controllo “intelligente”, grazie al quale è possibile ottimizzare i consumi di luce e gas.
Quindi, è l’impianto stesso a regolare le temperature di soglia, che, una volta raggiunte, determinano l’attivazione dell’uno o dell’altro dispositivo, al fine di garantire un’efficienza ottimale a seconda della temperatura ambientale esterna.
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